Negli ultimi anni si riscontra a livello globale un calo della gravità dei casi di anemia. La riduzione più importante si riscontra nella popolazione maschile, mentre in donne e bambini il calo è molto inferiore. [1]

La carenza di ferro rimane la principale causa di anemia che può essere contrastata modificando la dieta, [2] introducendo alimenti più noti come gli spinaci e altri meno noti come il sangue di bovino.

È stato stimato che nel 2024 una persona ogni quattro soffrisse di anemia, ossia circa due miliardi di persone, con una donna ogni tre e quasi il 40 % dei bambini. Gli integratori di ferro sono spesso consigliati per coloro che hanno poche scorte di ferro, ma la dieta alimentare rimane il fattore più importante.

Il ruolo fondamentale del ferro nel sangue

Blood test vials signifying the best iron supplement for anemia from beef blood

Il ferro è un minerale essenziale per mantenere molte funzioni corporee, tra cui il trasporto dell’ossigeno, la sintesi del DNA e la produzione di energia. In particolare il ferro è fondamentale per prevenire l’anemia, una patologia caratterizzata dalla carenza di ferro nel sangue.

Il ferro viene usato per creare una proteina chiamata emoglobina. L’emoglobina dà il colore rosso al sangue perché contiene un gruppo eme che vede il ferro come protagonista.

È l’emoglobina che trasporta l’ossigeno dai polmoni al cuore che, facendo circolare il sangue, lo porta poi in tutto il corpo ossigenando cellule e tessuti. Ecco perché il ferro è considerato un principio nutritivo vitale; senza non è possibile vivere.

La carenza di ferro e le diete contemporanee

Woman checking brittle hair, illustrating benefits of the best iron supplement for anemia

Un apporto di ferro insufficiente provoca l’anemia da carenza di ferro; ecco perché una dieta povera di ferro è dannosa per il nostro corpo. Purtroppo le diete che mancano di un giusto apporto di ferro sono oggi molto comuni.

Le diete a base vegetale, in particolare quelle vegane, si sono dimostrate ottime nel ridurre l’incidenza di varie patologie come le coronaropatie, i tumori e il diabete. Tuttavia chi sceglie queste diete ha un alto rischio di sviluppare carenza di ferro e vitamina B12.

Il rischio di carenza di ferro è legato sia all’apporto inadeguato di ferro sia alla scarsa biodisponibilità dei cibi vegetali; [3] proprio per questo a molte persone è consigliato di assumere integratori di ferro per migliorare le scorte di questo prezioso minerale.

La differenza tra ferro eme e non-eme

Variety of raw meats, highlighting the best iron supplement for anemia from beef blood.

Il ferro negli alimenti esiste principalmente in due forme: eme e non-eme. Il ferro eme si trova quasi esclusivamente nei prodotti di origine animale come carne, pollame, e frutti di mare, mentre il ferro non-eme è presente nei cibi vegetali come fagioli, frutta secca, cioccolato fondente, legumi e spinaci. [4]

Il ferro eme è molto più biodisponibile di quello non-eme. [4] Ciò significa che il ferro eme viene assorbito molto più facilmente dal nostro corpo.

Circa dal 25 % al 35 % del ferro eme assunto con la dieta viene assorbito dal corpo, contro il 17 % del ferro non-eme; una differenza tutt’altro che trascurabile in termini di assorbimento. [5]

Se la dieta non basta, è fondamentale scegliere un ottimo integratore di ferro che lo contenga nella forma più biodisponibile. Nutriest offre integratori a base di interiora di bovino creati apposta per favorirne l’assorbimento e migliorare i risultati dell’integrazione.

Il tasso di assorbimento del ferro nelle varie diete

Desiccated beef blood supplement, highlighting the best iron supplement for anemia

La biodisponibilità del ferro nelle diete miste, ossia con un significativo apporto di carne, frutti di mare e vitamina C, è stimata a circa tra il 14 % e il 18 %.

Invece coloro che seguono una dieta vegetale, che quindi può contare solo sul ferro non-eme, devono fare i conti con una biodisponibilità molto più bassa, tra il 5 % e il 12 %. [4]

Non stupisce quindi che tra le persone che seguono una dieta vegetale si riscontrano molti più casi di anemia da carenza di ferro. [3]

Il più alto tasso di assorbimento del ferro eme è dovuto alla sua struttura chimica che gli permette di essere assorbito così com’è dalle pareti intestinali senza dover subire alterazioni.

Il ferro non-eme, invece, vede la concorrenza di altri principi nutritivi che possono aiutare o ostacolare il corpo nell’assorbimento. [6]

Polifenoli, acido fitico e calcio sono noti perché riducono l’assorbimento del ferro, mentre acido ascorbico, i tessuti animali e alcune proteine ne migliorano l’assorbimento. [7]

Sangue di bovino: la miglior fonte di ferro eme

Cow close-up, highlighting the best iron supplement for anemia from beef blood.

Data la maggiore biodisponibilità, incorporare nella dieta il ferro eme da fonti animali è ottimo per ridurre il rischio di carenza di ferro.

Tra tutte le fonti animali, il sangue di bovino spicca perché è probabilmente il migliore tra gli integratori di ferro. Grazie all’abbondanza di ferro eme biodisponibile è ottimo per contrastare l’anemia.

Benché sia noto che le interiora e la carne in generale contengono molto ferro eme, vari studi dimostrano che il sangue di bovino contiene più ferro eme di qualsiasi altro prodotto di origine animale.

I prodotti ricavati dal sangue di bovino contengono una più alta concentrazione di ferro eme se confrontati con altre interiora o la carne muscolare.

Ad esempio, Valenzuela et al. hanno dimostrato che il sangue di bovino contiene la maggior quantità sia di ferro in generale sia di ferro eme (85,5 %); altre parti dell’animale a confronto erano milza (72,8 %), carne muscolare (64 %) e fegato (13,6 %). [8] Quindi solo la milza di bovino ha un contenuto di ferro eme paragonabile al sangue di bovino, seppur inferiore.

Kongkachuichai et al. hanno invece confrontato la quantità di ferro eme tra i prodotti animali in generale e hanno riscontrato che il fegato era un’ottima fonte di ferro eme. Tuttavia, il sangue conteneva ancora una volta la maggior quantità di ferro eme. [9]

Tutto ciò rende il sangue di bovino un’opzione dietetica potente per aumentare l’apporto di ferro, in particolare per coloro che sono più suscettibili a sviluppare l’anemia da carenza di ferro.

Nutriest offre integratori a base di interiora di bovino. Allevati al pascolo la loro carne è ricca di principi nutritivi che aiutano ad assorbire il ferro in modo ottimale per aumentare la produzione di globuli rossi. Scopri i loro migliori integratori! 

Conclusione

Mano con guanto con i mano un campione di sangue di bovino, a illustrare il suo ruolo importante tra gli integratori di ferro per combattere l'anemia.

La superiore biodisponibilità del ferro eme, in particolare quello da fonti animali come il sangue di bovino, lo rende fondamentale per una dieta sana e bilanciata.

Introdurre cibi ricchi di ferro nella dieta può migliorare significativamente la salute ripristinando le scorte di ferro prevenendo i problemi legati all’anemia da carenza di ferro.

Domande frequenti

Qual è il bisogno giornaliero di ferro?

L’apporto di ferro giornaliero raccomandato varia in base all’età, al sesso e allo stato di salute. In media: per un uomo 8 mg al giorno; per una donna in perimenopausa 18 mg al giorno. Le donne in cinta fanno eccezione, con un bisogno di 27 mg al giorno per far fronte alla creazione dei globuli rossi anche per il bambino.

Qual è il miglior integratore di ferro per chi ne ha carenza?

Il miglior integratore dipende dai bisogni individuali. In generale, ogni integratore che contenga ferro eme, come quelli a base di milza e sangue di bovino, è un’ottima scelta per avere il minerale in una forma molto biodisponibile e quindi migliore rispetto alle alternative con ferro non-eme. Anche gli integratori orali a ferro liquido possono aiutare colore che hanno problemi di assorbimento.

È possibile assumere troppo ferro?

Sì, troppo ferro è tossico per il corpo e causa problemi alla digestione, stress ossidativo e danni agli organi. È fondamentale seguire le indicazioni mediche quando si parla di integratori di ferro per evitare di assumerne troppo.

Scritto da: Dottor Juan Carlos Cassano
Profilo LinkedIn: Juan Carlos Cassano
Tradotto da: Michele Bianchi